Pokemon Go

Arrivano i Pokemon su Android e iOs

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Anything that can go wrong will go wrong ( Murphy's Law )

    Group
    Legends
    Posts
    2,117
    TEMPERATURA
    +224
    Location
    La Spezia

    Status
    Offline
    Video

    L’annuncio dell’uscita di un nuovo titolo della fortunatissima serie Pokèmon è sempre una notizia degna della massima attenzione mediatica. Di qualunque incarnazione si tratti (dal gioco di ruolo al puzzle game, fino ad arrivare al picchiaduro con il recente Pokken Tournament in uscita su WiiU) il franchise legato ai piccoli mostri colorati ha sempre avuto il potere di stimolare le corde del pubblico degli appassionati, tanto che basta mostrare una semplice immagine o addirittura il solo logo di un nuovo titolo della serie per scatenare la community.
    La presentazione di Pokèmon Go ci ha sorpreso così tanto che abbiamo avuto bisogno di un considerevole lasso di tempo per sedimentare le emozioni, monitorare il responso della rete e fare il punto della situazione, ma finalmente ci siamo.



    L'avventura è tutta intorno a te!
    La domanda che ci siamo posti è: cos’è attualmente Pokemon Go, ma soprattutto cosa potrà diventare in futuro? Annunciato il 10 settembre, il nuovissimo titolo nato dalla collaborazione tra Niantic Inc. e The Pokemon Company ha disorientato non poco il pubblico. Si tratta infatti del primo gioco nella saga sviluppato appositamente per smartphone (sarà infatti disponibile su sistemi Android e iOS, ma non su Windows Phone) e sembra essere qualcosa di mai visto prima. Ma andiamo con ordine: chi di voi non ha mai desiderato di viaggiare per il mondo in compagnia dei propri pokèmon, vivendo mille avventure e mettendo alla prova i propri limiti? Ecco, Pokèmon Go potrebbe rendere il vostro sogno reale, o per lo meno darvi questa sensazione. Servendovi del navigatore gps di cui sono dotati ormai tutti gli smartphone in commercio e utilizzando la connessione dati, potrete infatti andare a caccia di pokèmon nella vita reale, muovendovi all'interno degli spazi urbani attorno a voi. Avete capito bene: dovrete fisicamente uscire di casa e andare all’avventura! Munitevi di cappellino e zaino con le provviste. La strada sarà lunga e tortuosa, ma siamo sicuri che ce la farete!
    Scherzi a parte, a dire il vero i giochi che basano il loro funzionamento sul sistema di geolocalizzazione esistono già, e uno dei più famosi è stato proprio prodotto da Niantic Inc., azienda nata come start up all'interno di Google e recentemente separatasi dal colosso californiano. Stiamo parlando di Ingress, titolo di ambientazione fantascientifica che fa dello spostamento sul territorio il fulcro del proprio gameplay.
    In tempi non sospetti ci siamo personalmente avvicinati ad Ingress e possiamo quindi dire di averne attentamente sviscerato le caratteristiche, nonché i punti di forza e gli evidenti limiti.
    Attraverso l’esperienza che abbiamo maturato in questi mesi ed esaminando attentamente il fantastico trailer rilasciato da The Pokémon Company, vi esporremo ora l’idea che ci siamo fatti riguardo a quello che potrà essere Pokèmon Go una volta rilasciato sul mercato.

    Quanto hype in un solo video...
    Una delle prime situazioni che ci hanno fatto drizzare le antenne ci mostra un signore in giacca e cravatta (segno fin da subito che il target di riferimento del gioco non è solo il pubblico composto da giovani e adolescenti) aggirarsi per la città con uno smartphone in mano. Un messaggio mostra la sagoma di un Pikachu e un indicatore di distanza: il topo elettrico è vicino, non resta che catturarlo! Al di sopra della testa dell’uomo compare un nickname e il nome della città di provenienza (oppure quella in cui si trova: non ci è dato saperlo). Quasi certamente occorrerà creare un account per giocare a Pokèmon Go, mentre la nostra posizione sarà costantemente mappata dal sistema gps integrato, che dovremo tenere sempre attivato, pena l’impossibilità di muoverci. Il sistema indicherà, basandosi di volta in volta sulla nostra ubicazione, la zona dove trovare il mostriciattolo selvatico più vicino, che potremo vedere sullo schermo una volta raggiunto il punto indicato. Vista la provenienza di Niantic Inc. il gioco potrebbe avvalersi di Google Maps. Tempo fa un pesce d’aprile, ad opera del famoso motore di ricerca, mostrava proprio all'interno delle mappe una serie di pokèmon, dislocati per tutto il mondo, che potevano essere catturati con un semplice click. Riguardandolo con gli occhi di adesso quell'avvenimento acquisisce un non so che di profetico, non trovate?
    Pochi istanti dopo fa la sua comparsa una delle poche certezze del gioco, ovvero la presenza di un accessorio chiamato Pokemon Go Plus, una sorta di badge che potrà essere indossato come un braccialetto: l’oggetto potrà venir collegato allo smartphone tramite bluetooth e vibrerà o emetterà segnali luminosi ogniqualvolta ci troveremo nelle vicinanze di un pokèmon selvatico. Non sappiamo ancora attraverso quali canali verrà commercializzato, né il suo prezzo di vendita, ma l’idea ci stuzzica parecchio, soprattutto perché permetterà ai giocatori di non dover tenere continuamente il cellulare tra le mani, ma di essere “avvertiti” solo in caso di bisogno.
    Proseguendo nel filmato, ci viene mostrato il menù che rappresenta lo zaino in dotazione al giocatore: in modo del tutto simile ai titoli della serie regolare, potremo custodire un gran numero di oggetti differenti, tra cui le classiche pokèball e le pozioni. Una schermata successiva ci conferma anche la presenza di megaball e ultraball come era facile immaginare. A questo proposito è stato ufficializzato l’inserimento di micro transazioni all'interno di Pokèmon Go: il titolo sarà dunque free-to-play (come d'altronde lo è Ingress, che però non presenta alcun tipo di acquisti in app) ma sarà possibile ottenere oggetti e servizi di vario tipo utilizzando valuta reale. Questa è davvero una nota dolente con la quale abbiamo dovuto scontrarci... da sempre guardiamo a questo genere di implementazioni con molta diffidenza, in quanto finiscono immancabilmente con lo sbilanciare il gameplay, trasformando l'esperienza ludica in un banale pay-to-win. In questo caso la questione è leggermente diversa, in quanto le transazioni verteranno probabilmente su oggetti che saranno reperibili anche durante l’avventura, ma tramite passaggi difficili o in numero limitato. Pensiamo ad esempio alle pietre evolutive o a particolari accessori per aumentare le statistiche dei pokèmon, magari dati in premio al compimento di determinati obiettivi, che potranno tuttavia anche essere più semplicemente acquistati pagando cash.



    Le lotte non finiscono mai
    Ma veniamo ora ai due aspetti più caratteristici del fortunato franchise Pokèmon, ovvero gli scambi tra giocatori e il sistema di battling. Come prevedibile, in Pokèmon Go saranno implementati entrambi, in modo molto simile a quanto già visto nei vari titoli della serie. Sia lo scambio che le sfide saranno infatti attivabili connettendo due o più dispositivi tra di loro. Questo tuttavia pone alcuni interrogativi. Quanti pokèmon ci saranno in Pokèmon Go? Il trailer rilasciato mostra solamente creature provenienti dalla prima generazione, e ci auguriamo che almeno all'inizio il roster sia composto esclusivamente dai primi 150 esemplari.
    Da collezionisti incalliti, ci siamo resi conto che non è stata rivelata alcuna informazione sulla distribuzione dei vari esemplari sul territorio, e che quindi non è chiaro se tutti i pokemon saranno reperibili entro un certo raggio dal luogo in cui ci troviamo o se alcuni saranno legati ad una determinata zona.
    Il popolo della rete ha subito preso spunto da questo legittimo interrogativo per sbizzarrirsi in tutta una serie di battute e immagini satiriche, che stanno invadendo i social network: Arceus risiederebbe in Vaticano e bisognerebbe recarsi là per catturarlo e Groudon si troverebbe addirittura all'interno del vulcano Etna.
    Non preoccupatevi, la realtà sarà ben diversa: secondo noi ogni pokèmon avrà una percentuale di essere incontrato indipendentemente dal luogo in cui ci troveremo, oppure sarà catturabile in determinate condizioni di orario. Non occorrerà dunque fare le valige, ma solo avere un po’ di pazienza e un pizzico di fortuna. I pokèmon leggendari potrebbero inoltre essere rilasciati tramite appositi eventi a tempo, organizzati in luoghi di interesse, dove ogni allenatore metterà a disposizione il proprio pokèmon per contribuire alla cattura, un po' come succede per il Mewtwo che appare all'interno del trailer. Una domanda però permane: nel video si vedono allenatori scambiare pokèmon e combattere attraverso il cellulare, ma come è possibile conoscere la posizione degli altri giocatori? A nostro avviso gli utenti entro un certo raggio di distanza da noi appariranno come icone sulla mappa e cliccando su di essi sarà possibile comunicare attraverso un sistema di messaggistica istantanea, come succede per il famoso sistema di navigazione gps chiamato Waze. Ci siamo anche domandati se esisterà una sorta di GTS per effettuare scambi on-line con allenatori di tutto il mondo, ma attualmente non abbiamo nessun riscontro in tal senso. Tuttavia se Pokèmon Go vuole davvero spingere sul pedale della socializzazione (come viene ribadito sul sito ufficiale e nel trailer) una decisione di questo genere apparirebbe poco probabile.
    Ritornando all'argomento battling, oltre alle classiche lotte 1 vs 1 e 2 vs 2 sembra che i nostri pokèmon potranno essere attaccati a sorpresa. Nel video si nota chiaramente un allenatore ricevere un messaggio di avviso che il proprio Snorlax è sotto attacco. La cosa ci è sembrata un po’ strana, in quanto ci saremmo aspettati che, in caso di sfida, ci venisse almeno data la possibilità di accettarla o rifiutarla (magari tramite un messaggio del tipo: “Avversario vuole combattere! Accetti?”), ma in questo caso ci viene in aiuto un paragone con Ingress per trovare una possibile chiave di lettura della situazione.
    In Ingress i giocatori sono divisi in due grandi fazioni, la Resistenza e gli Illuminati (rappresentati rispettivamente dal colori blu e verde), e possono conquistare alcuni punti di interesse sparsi sulla mappa chiamati “portali”. Per farlo devono posizionare degli apparecchi di nome resonator in corrispondenza del portale per renderlo del proprio colore. Nel caso in cui il portale sia già stato conquistato dalla fazione avversaria, si potranno distruggere i resonator nemici e sostituirli con i propri. Che sia possibile fare una cosa del genere anche in Pokèmon Go? Ad esempio mettere un proprio pokèmon a tutela di un punto della mappa? In questo caso chiunque passi di lì potrebbe attaccarlo, sconfiggerlo e sostituirlo con il proprio.
    Potremmo passare ore ad immaginare questa o quell'altra implementazione, ma attualmente i dati in nostro possesso sono ancora troppo pochi. Ci auguriamo che vengano ben presto rilasciati dei filmati di effettivo gameplay, depurati dalla componente romanzata e hi-tech/futuristica che caratterizza il trailer (dove, per intenderci, le pokèball appaiono come ologrammi nelle mani dei giocatori e i pokèmon sbucano realmente dall'erba alta). La data di uscita del gioco è fissata nel 2016: l’attesa sarà snervante ma ce la faremo!

    Fonte: Spaziogames
     
    .
0 replies since 26/9/2015, 09:50   12 views
  Share  
.
Top