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Kabutomaru.
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20th Century Boys - recensione manga
Dettagli
Titolo inglese: 20th Century boys Titolo originale:20世紀少年 Genere: Mystery, Drama, Historical, Sci-Fi, Psychological, Seinen Autore: Naoki Urasawa Editore: Shogakukan, Big Comic Spirits Stato: Completo Volumi: 22 Recensione:
“Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volte a perseguire il medesimo obbiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie per la sicurezza dell'avvenire”
Queste bellissime parole, estratte dalla Dichiarazione d’indipendenza americana, racchiudono alla perfezione le motivazioni dietro l’agire dei personaggi, le tematiche e lo spirito che Naoki Urasawa ha voluto infondere in 20th Century Boys. Il manga, è un denso e complesso thriller fantascientifico, che si dipana nel corso dei 22 numeri, pubblicati da Planet Manga al prezzo di 7 euro l’uno, con sovra-copertina.
Credo sia abbastanza complicato, quanto inutile, cercare di riassumere la trama di 20th century boys, perché ci si ritrova davanti ad una narrazione mai lineare che si dipana su ben 4 archi temporali con continui flashback e accellerazioni temporali. Comunque un accenno alla trama è giusto darla, essa riguarda un gruppo di bambini, capitanati da Kenji, che nel 1969 per gioco, mettono per iscritto nel cosidetto “ libro delle profezie” una storia, dove fantasticano di salvare il mondo da una terribile minaccia. Questo semplice gioco per bambini, in realtà si trasformerà in un incubo per i nostri protagonisti, visto che nel 1997, ciò che avevano scritto in quel libro, sta diventando realtà per opera di un tizio a capo di una setta, che si fa chiamare l’ Amico, il quale vuole sta cercando di realizzare quel gioco per perseguire i propri fini. Kenji e compagni, dovranno riunirsi e per far luce sui misteri e sui ricordi di un infanzia ormai dimenticata per scoprire la verità che si cela dietro questi nefasti eventi e diventare i salvatori del mondo.
Si, la storia sembra stupida raccontata in questo modo e per tal motivo dovreste leggere il manga per farvi un’idea più precisa. Nonostante l’apparente semplicità della trama, Urasawa riuscirà a creare una struttura narrativa tra le più complicate che si possano vedere nel panorama dei manga, pochè la storia oscilla tra i ricordi di un oscuro quanto misterioso passato, che tormenta continuamente il presente, Però, non aspettatevi un manga pesante, anzi, l’opera vi risulterà facile e scorrevole da seguire, senza momenti troppo pesantida seguire,visto che più o meno tutto è incastrato alla perfezione.
Anche i personaggi sono gestiti in maniera ottima dal primo all’ultimo e tutti più o meno saranno dei protagonisti, nel bene o nel male. A molti di loro la vita ha riservato grosse amarezze e delusioni, con il risultato che i sogni e le aspirazioni infantili, si sono infranti al contatto con la realtà, ma non per questo hanno smesso di lottare anzi, facendosi forza tra loro, tentano di uscire dalle negatività in cui sono stati intrappolati per poter spiccare il volo verso i loro obbiettivi originari.
Questi elementi si ritrovano un po’ in tutti i personaggi, ma quello che li incarna meglio è Kenji, mucicista fallito che non vuole crescere e proprio per questo, non si è mai arreso di fronte alla realtà dei fatti, tentando di trovare sempre una via d’uscita. Sceglie di affrontare l’Amico, non solo perché si sente responsabile, ma anche per tentare di riscattare la sua misera vita, insomma un personaggio dai molti lati e sfaccettature. Contrapposto a Kenji c’è l’antagonista, ovvero l’Amico, che a detta di molti è il miglior cattivo nel panorama dei manga. La sua presenza basta per reggere il manga, il suo fascino è dato dall’alone di mistero che circonda la sua figura, non si conosce la sua identità e forse a molti suoi seguaci non importa neppure, però è considerato dai suoi adepti come un simbolo a cui aggrapparsi per avere una speranza. L’Amico non vuole che loro pensino, perché è lui che vuole pensare loro, egli offre una salvezza alle persone che si rivolgono a lui ed in cambio egli le aliena, le sfrutta e le manipola, facendo loro un completo lavaggio del cervello, appiattendo la loro personalità.
Insomma 20th century boys è un manga monumentale e orchestrato a livello naarrativo in modo magistrale dal suo autore, anche se Urasawa avrebbe potuto fare a meno di un paio di volumi che purtroppo fanno calare il ritmo del manga dal volume 16, poi un paio di scelte che non convincono del tutto e un pò di misteri secondari lasciati irrisolti, anche se nonostante questi difetti è un’opera da leggere a tutti i costi, perché al suo interno troverete molte citazioni e riferimenti sia alla storia mondiale, che agli usi e costumi giapponesi. I disegni di Urasawa, sono molto realistici con sfondi dettagliati e ben realizzati, i personaggi hanno chiare fattezze nipponiche, insomma un tratto molto realistico e che con poche linee riesce a delineare le espressioni dei personaggi con estrema chiarezza. Se siete fan dei thriller fantascientifici o di storie come 1984 di Orwell, recuperate immediatamente 20th Century Boys, ed insieme a quest’ultimo, anche i due volumi di 21th Century Boys, che vi servono perché lì c’è il finale di questa grandiosa opera.Voto: 9.0/10
Edited by blasto - 9/7/2016, 12:21. -
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recensione quasi perfetta. mi verrebe ancora voglia di rileggerlo daccapo. . -
Kabutomaru.
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recensione quasi perfetta. mi verrebe ancora voglia di rileggerlo daccapo.
Qualche errore grammaticale e di punteggiature c'è, anche se considero come i miei capoalvori le recensioni di Blame e Jojo phantom blood ( che non se le è cagate nessuno XD).. -
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le recensioni possono risultare spesso noiose da leggere e spenderci un pò di tempo... ma io l'ho apprezzato, fa sempre piacere capire le opnioni altrui. . -
Dragoncazz (flame).
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CITAZIONENonostante l’apparente semplicità della trama, Urasawa riuscirà a creare una struttura narrativa tra le più complicate che si possano vedere nel panorama dei manga
Urasawa secondo me scrivere manga ce l'ha nel sangue. Sa come si caratterizza un personaggio, sa come presentare un personaggio, sa come creare una certa ambientazione, sa come creare un climax...
Ma ancor meglio, sa che una trama semplice e comprensibile è la base per tutto. E' un genio!
Bella recensione, come sempre. -
Kabutomaru.
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Più che altro Urasawa, sa fare buon uso delle tavole visto che usa inquadrature quasi cinematografiche.
Poi i personaggi nel bene o nel male lasciano un pò tutti il segno. Rispetto a Monster, 20th CB è più leggero da seguire ( perchè Monster in molti punti è un bel pò pesante)..