Blame

di Tsutomu Nihei

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  1. Kabutomaru
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    BLAME




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    Titolo: Blame
    Autore: Tsutomu nihei
    Tipologia: Seinen
    Genere: Fantascientifico-cyberpunk/ Azione/ Drammatico
    Tematiche: Alienazione/ Solutudine/ Negatività del rpogresso
    Editore italiano: Planet manga




    Le opere del visionario architetto Tsutomu Nihei sono come il suo autore di quanto più strambo ed originale che il sottoscritto abbia mai visto, non solo nel panorama dei manga ma anche in quello del fumetto in generale. Il suo stile di disegno così lontano dal canone nipponico e le atmosfere cupe e desolanti hanno reso la produzione del maestro unica nel suo genere. Chiunque ami la fantascienza- cyberpunk non può non iniziare a conoscere l’autore con la sua prima opera, Blame. Il manga è stato rieditato recentemente dalla Planet Manga in edizione deluxe in grande formato composta da 5 volumi contenenti 400 pagine ciascuno (anche a colori) e una sovracopertina metallizzata. Il prezzo di 12.90, scoraggerà molti nell’acquisto ( anche solo per provare), ma credo che per Blame si possa fare un’eccezione dato che è considerato una pietra miliare del genere ed inoltre i volumi, in libreria fanno la loro bellissima figura.

    La trama di Blame è tanto semplice quanto criptica, Killy un misterioso avventuriero, vaga all’interno dei vari livelli che compongono la megastruttura alla ricerca di esseri umani che contengano il “gene per il terminale di rete”, il quale consente di accedere alla netsphere. Durante il viaggio il taciturno e solitario Killy, avrà al suo fianco Cibo, una scienziata che lo aiuterà nella ricerca che con i suoi monologhi sarà l’unico personaggio a fornirci dei dialoghi visto che il suo compagno di viaggio molto spesso la ignorerà. Naturalmente nel corso del viaggio, i protagonisti saranno ostacolati dalle safeguards, che uccidono chiunque tenti di accedere abusivamente alla rete e dai mostruosi esseri di silicio. Killy è armato di una piccola ma potente pistola, che gli consentirà di difendersi dalle varie avversità e creare dei varchi nella megastruttura, passando in tal modo da un livello ad un altro. Come si può capire, il vero protagonista dell’opera potrebbe definirsi la megastruttura, composta da un ammasso di blocchi informe di metallo, la quale si estende a perdita d’occhio dal basso verso l’alto ed è strutturata per vari livelli. Nihei decide di sacrificare gran parte della storia, alla costruzione di un atmosfera cupa e decadente, la struttura è tanto vasta quanto opprimente e minacciosa, contribuendo al contempo a generare nel lettore, una sensazione di claustrofobia. Di fronte a tale atmosfera, i personaggi diversamente dagli altri manga invece di coalizzarsi per affrontare insieme le avversità della società in cui vivono, decidono di isolarsi gli uni dagli altri chiudendosi in sé stessi. I vari personaggi sono per lo più figure fredde, enigmatiche e dalla difficile identificazione. Insomma, è un progresso che non ha portato nulla di positivo, ma solo desolazione,angoscia e diffidenza tra le varie creature che popolano questo inumano universo, poiché molte volte i personaggi combattono tra loro, senza neanche scambiarsi una parola visto che il pericolo incombe ovunque.

    Il disegno di Nihei è il pezzo forte dell’opera che il suo tratto sporco e graffiante riesce a creare uno stile personale e assai lontano dal canone nipponico, avvicinandosi maggiormente a quello francese. Tale stile di disegno, rende alla perfezione l’atmosfera cupa ed opprimente della megastruttra e l’autore si esalta nel rappresentare fantasiosamente i vari edifici, ponti,colonne e tubi ai quali sono dedicati pagine e pagine nel corso della storia. Il tocco di classe è dato dall’enome quantità di retini, di cui Nihei ne fa abbondante uso. Purtroppo il tratto del maestro, fatica nel rappresentare i visi dei personaggi, i quali risultano per la stra-grande maggioranza delle volte inespressivi e sitaccati, rendendo impossibile leggere le loro emozioni e pensieri, facendo percepire al lettore la loro alienazione, nei loro sguardi verso il vuoto.

    Data la particolarità del manga, il sottoscritto vi consiglia di andare su Blame con i piedi di piombo visto che la delusione potrebbe essere dietro l’angolo. I dialoghi ridotti all’osso, un’atmosfera opprimente ed un protagonista freddo e taciturno rendono la lettura alquanto ostica. Secondo il sottoscritto Blame avrebbe potuto rendere di più con un maggior numero di dialoghi, poiché molte cose sono lasciate all’intuizione del lettore. Blame in sostanza è consigliato a tutti gli appassionatidal genere fantascientifico-cyberpunk visto che racchiude tutte le caratteristiche del genere, ma aggiunge ad esso dei tocchi di originalità condite dalle splendite illustrazioni artistiche del nostro caro architetto-mangaka.

    VOTO 7.5/8.0
     
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0 replies since 23/7/2012, 19:28   45 views
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