Billy Bat: Personaggi Storici

Parte 14

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. marcross92
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ieri sera ho scritto interamente questo articolo... e poi l'ho cancellato per sbaglio. Ora mi tocca rifarlo da capo ma, come sempre accade, verrà sicuramente peggiore della prima versione. Quindi siate clementi con i vostri giudizi XD

    Ieri avevo esaminato i vari personaggi in ordine di comparsa, ma questa volta andrò in ordine sparso (così posso levarmi subito da mezzo quelli su cui non ho quasi niente da dire).

    Partiamo dal capitolo 77 (l'ultimo pubblicato). Urasawa nomina una malattia chiamata "Malattia del suicidio". Non ci crederete, ma questa malattia esiste davvero!! Il nome scentifico è "Nevralgia del trigemino". Leggere per credere: http://it.wikipedia.org/wiki/Nevralgia_del_trigemino.

    ikebe_ryo

    Ryō Ikebe, famoso(?) attore giapponese che ha girato una quindicina di film nell'arco di trent'anni (dal 1949 al 1981). Nient'altro di interessante, somiglianza con Kevin Yamagata a parte.

    220px-Kyu_sakamoto

    Kyu Sakamoto, cantante nipponico noto all'estero solo per la canzone Sukiyaki. Ve la posto in doppia versione: una originale, l'altra cantata da Claudio Villa. Se devo dare un parere, di gran lunga meglio la seconda.





    olimpiadi

    In Giappone, nel 1964, si svolse la diciottesima edizione dei giochi olimpici moderni. A farla da padroni furono, tanto per cambiare, gli USA e l'URSS (90 e 96 medaglie rispettivamente). Due gli atleti degni di nota: Abebe Bikila, di cui parleremo dettagliatamente tra poco, e Joe Frazier campione olimpico nel pugilato pesi massimi nonostante una frattura alla mano sinistra.
    Gli azzuri si posizionarono al quinto posto nel medagliere (con 10 ori, 10 argenti e 7 bronzi) a sole due medaglie dal Giappone padrone di casa, ma a notevole distanza dal podio (i tedeschi furno terzi con 50 medaglie).

    250px-Abebe_Bikila_maratona_olimpica_Roma_1960

    Correva l'anno 1960 e i giochi olimpici venivano disputati per la prima volta a Roma, la città eterna. Cassius Clay (o Muhammad Ali, chiamatelo come preferite) vince la medaglia d'oro che poco dopo getterà nel fiume stufo del razzismo contro i neri; Nino Benvenuti viene premiato come miglior pugile dei giochi; i sovietici ottengono quindici medaglie su 16 nella ginnastica femminile e gli azzurri 5 su 6 nel ciclismo maschile. Edoardo Mangiarotti, il più grande schermidore di tutti i tempi, partecipa alla sua ultima olimpiade e fa anche da portabandiera. Ma delle loro gesta in quella olimpiade non si ricorda quasi più nessuno. Perché il simbolo di quell'edizione dei giochi fu un ragazzo etiope di ventotto anni che diventò un eroe nazionale, riuscendo a vincere una medaglia d'oro che nessun africano era mai riuscito a conquistare. Ma neanche di questo ci ricorderemmo, se questo atleta non fosse riuscito nell'impresa di correre tutti i 42 chilometri e 195 metri della maratona completamente scalzo. Perché? Non lo sa nessuno. Alcuni ipotizzarono che la sua federazione era troppo povera per permettersi delle scarpette da corsa. Altri dissero che le scarpe le aveva alla partenza, ma ne perse una dopo pochi chilometri e, pur di non perdere tempo, si levò anche l'altra e completò la gara. Altri ancora diffusero la voce che le Abebe non riusciva a correre con le scarpe, le considerava troppo scomode. Così parlo con il suo allenatore e decise di farne a meno. Molto probabilmente, la verità non la sapremo mai. Ma in fondo, è meglio così. “Ho voluto che il mondo sapesse che il mio Paese, l’Etiopia, ha sempre vinto con determinazione ed eroismo.” E vagli a dare torto. L'Africa, da sempre un continente sfruttato dalle potenze coloniali, si prendeva la sua prima rivincita. Quattro anni dopo, a Tokyo ci fu il bis. Abebe un mese prima della maratona era stato operato di appendicite. Tutti speravano in una nuova impresa, ma in fondo nessuno ci credeva veramente. Eppure l'etiope, questa volta in scarpe da corsa, finì la gara in 2h 12’ 11”. Quattro minuti in meno del secondo classificato. Medaglia d'oro olimpica per la seconda volta consecutiva e nuovo record del mondo. Scusate se è poco.
    Ma, a Città del Messico, nel 1968, la favola si interruppe bruscamente. Trentasei anni iniziano a essere tanti; gli infortuni si fanno sentire più frequentemente; e poi, quando mai un etiope è in grado di correre più di 42 km a 2.248 metri sopra il livello del mare? Abebe si ritirò a metà gara, ma l'Etiopia non fallì: Mamo Wolde vinse la gara e per l'etiopia fu il terzo oro consecutivo nella maratona.
    Bikila si ritirò dall'atletica nel 1969, in seguito ad un incidente d'auto che lo lasciò paralizzato. Ma questo non gli impedì, nel 1972, di partecipare alle para-olimpiadi nel tiro con l'arco. Fu la sua ultima grande impresa: un'emorragia celebrale lo uccise l'anno successivo.
    Perché ho parlato così a lungo di un personaggio che compare solo in due pagine del fumetto? Non lo so neanche io. Forse perché è stato un grande atleta. Forse perché è stato un simbolo. Forse per tutti e due i motivi.

    Celio_-_memoria_di_Abebe_Bikila_a_via_di_s_Gregorio_1220331

    einstein

    Ho parlato tanto, forse anche troppo, di Bikila e altrettanto vorrei fare per Einstein. Ma mi rendo conto che l'articolo sta diventando troppo lungo e forse nessuno lo leggerà mai tutto. Ma io vado avanti lo stesso.
    Dicevamo: Albert Einstein, premio Nobel per la fisica nel 1921. Per l'effetto fotoelettrico. Non per la relatività ristretta; neanche per quella generale. Einstein vinse il premio nobel perché dimostrò la veridicità della teoria di Planck sulla quantizzazione della luce. Ma questo non interessa a nessuno. Come nessuno sa dell'importanza dei suoi studi sul moto browniano delle molecole. Ma a restare impresse nella memoria collettiva sono le idee strabilianti, quelle idee che, dopo averle ascoltate, ti lasciano spiazzato, senza parole. E cosa di meglio della teoria della relatività allora?
    Il buon Galileo, secoli prima, era stato chiarissimo. Il tempo è l'unica grandezza che non varia quando si passa da un sistema di riferimento (SDR) a un altro. Tutto il resto (compreso il fatto di essere in moto o in quiete) è relativo al SDR con cui si è solidali etc etc... Come negare una cosa così evidente? Però nello spazio, qualcosa non funzionava. Perché la luce viaggiava sempre alla stessa velocità a prescindere dal SDR che veniva adottato per misurarla? Erano le strumentazioni terrestri ad essere troppo imprecise e a non essere in grado di rilevare variazioni troppo piccole? Si, secondo tutti quanti. Ma Einstein rovesciò del tutto il problema: non è il tempo a non cambiare è la velocità della luce. Tutto il resto è soggetto a variazioni. Quando si prende un SDR che si muove alla velocità della luce il tempo e lo spazio misurato in esso sono diversi dal tempo e lo spazio misurati in un SDR inerziale. E tanti saluti a secoli di convinzioni scientifiche. A partire da questa ipotesi furono costruite la teoria della relatività ristretta e della relatività generale (ottenuta considerando anche le leggi gravitazionali). Ma le ultime scoperte scientifiche rischiano di buttare tutto all'aria: "i neutrini sono in grado di superare la velocità della luce". Se così fosse, tutta la teoria rischierebbe di crollare. Ma a farlo sarebbe solo la relatività, non la statura del personaggio. Abbiamo forse bruciato i testi di Platone perché era convinto dell'eliocentrismo? Consideriamo Newton un idiota perché dimostrò le sue leggi sull'ottica immaginando la luce come un raggio continuo? Io non credo. Einstein resterà sempre nell'immaginario collettivo e sarà per sempre considerato uno dei più grandi fisici del ventesimo secolo.
    "Siamo nani sulle spalle dei giganti del passato", diceva Newton. Ma questa frase mal si adatta ad uno come Einstein. Secondo me, i nani del passato sono rimasti (quasi) tutti schiacciati dopo il suo passaggio.

    Ci sentiamo nel prossimo articolo. Non sarà un'analisi dei personaggi storici, ma un commento specifico degli ultimi capitoli del fumetto. Continuate a seguirci. E un grazie enorme se siete arrivati a leggere fino a qui :)

    Edited by marcross92 - 2/6/2012, 14:01
     
    .
  2. s h o u;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    www.google.com ---> www.wikipedia.com ---> search ---> Einstein ---> Invio

    Cool story bro :troll:

    Scherzo :fuckshit:
     
    .
  3. marcross92
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    mi spiace deluderti, ma mi baso su wikipedia solo per le date e foto ;)
     
    .
  4. s h o u;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    A parte gli scherzi bel post !
     
    .
3 replies since 2/6/2012, 11:21   442 views
  Share  
.
Top